martedì 19 febbraio 2013

Perchè continuare a curare troppo il contenitore e davvero poco il contenuto?

Rientro dalla B.I.T di Milano, la famosa Borsa Internazionale del Turismo carico per un’ esperienza estremamente formativa e significativa che mi ha donato molte conferme ma altrettanti dubbi.
Dopo anni di racconti, diretti dei protagonisti o indiretti e deformati dalla penna di un giornalista o dall'obiettivo di un fotografo, ho potuto vivere, per la prima volta come attore attivo, questa straordinaria fiera dalle mille opportunità ma anche dai grandi sprechi.

Premetto che partecipare alla fiera più importante d’Italia (probabilmente più da un punto di vista mediatico che per un reale risultato commerciale) con un prodotto bisognoso di occhi per guardare ed orecchie per ascoltare e non di gente distratta o troppo abituata a fare le addizioni con la calcolatrice, non è stata impresa facile.
La presentazione del Turismo Dedicato, progetto che da anni coordino con la supervisione del Consorzio C.A.S.A. di Bari e con l’aiuto dei suoi tanti appassionati professionisti del settore sociale e turistico, avrebbe richiesto più tempo a disposizione per far comprendere che oltre al Valore Etico dell’iniziativa vi sia sostenibilità commerciale (che in soldoni significa lavoro e guadagni).
Tante parole, molte presentazioni, brillanti convegni... si parla tanto di turismo ecosostenibile o ecocompatibile dimenticando facilmente quanto la politica, che pure finanzia questi progetti,  agisca troppo frequentemente in opposizione a queste stesse politiche, con grave danno ambientale ma soprattutto economico.
Mi saltano in mente tanti paradossi: vengono finanziati progetti ecocompatibili che possano sostenersi  economicamente per poi operare politiche che producono cementificazione selvaggia, che non prevedono mai reali e concreti incentivi per il recupero di edifici storici; vengono commissionati costosi studi statistici che confermano ancora una volta come i turisti scelgano di viaggiare in Puglia non solo alla ricerca dell’enogastronomia o del mare bellissimo ma soprattutto del turismo rurale che ha preservato l’autenticità culturale dei suoi territori e poi gli amministratori trovano facili e comuni accordi per deturpare l'identità di interi territori, nel tentativo di costruire nuova recettività,non calcolando che basterebbe adeguare e modernizzare ciò che gli anni ’70 hanno prodotto, spesso in eccesso.
Potrei continuare con gli esempi all’infinito poichè la Puglia non è troppo diversa dalle altre realtà italiane: questa, però, non può e non deve essere una giustificazione!
La Puglia, nonostante sia la regione in Italia con la più grande crescita di flussi turistici, continua nell’assurda operazione di investire troppo sul contenitore e pochissimo sul contenuto, rischiando di provocare negli avventori grandi aspettative a fronte di un impoverimento dell’offerta culturale con un probabile effetto boomerang nel medio futuro. Per carità, il riferimento non può essere ridotto all'esperienza "bittiana" e all'organizzazione che mi è apparsa perfetta nel padiglione della Regione Puglia alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano: ospitalità eccezionale, personale qualificato, sorridente e sempre diponibilissimo, molti investimenti che lo hanno reso lo spazio maggiormente visitato di tutta la fiera...ma non ci si può accontentare di questo, non possiamo perdere questa grande opportunità di sviluppo economico orizzontale affidando il destino del nostro turismo prevalentemente a politici (non sempre "illuminati") o tecnici senza la giusta esperienza, gente che vive di frequente sulle spalle di operatori che restano nell'ombra.
L' Azienda Turismo non può essere trattata al pari di un'industria o di qualsiasi altra importante attività commerciale, non può vivere solo proiettata ai grandi numeri senza la minima attenzione alla qualità dei servizi, non può non prevedere come obiettivo principale la fidelizzazione della clientela e soprattutto un approccio comunicativo che faccia leva sull'emozione più che sull'immagine. L'Azienda Turismo vive di sogni, di passione, di cura del Bene turismo, di clienti e non di masse, di singoli e non di gruppi, di carezze e non di furti, di gentilezza e mai di arroganza.
Dopo cinque giorni, ritornare dal sogno milanese alla realtà barese crea molta confusione: non ritrovare sul nostro territorio la luce delle tante belle parole e dei tanti progetti discussi a Milano fa paura e genera rabbia.
Perché nonostante i turisti scelgano la Puglia per l’autenticità e la tranquillità delle sue campagne, si preferisce distruggerle: gli stessi stakeholder impegnati a costruire B&B o ristrutturare masserie, cercano troppo spesso di aggirare vincoli o regolamenti privilegiando le comodità all’autenticità e bellezza paesaggistica mostrando non solo ignoranza ma assoluta stupidità non comprendendo le richieste di mercato. Perché nonostante i turisti scelgano la Puglia per le sue coste e per le acque cristalline siamo tra le regioni con meno depuratori e più scarichi fognari diretti in mare con evidente danno ambientale ed estetico, non comprendendo ancora una volta le richieste di mercato. Perché nonostante i turisti scelgano la Puglia per i suoi caratteristici centri storici, continuano a non esistere veri incentivi per il recupero dei vecchi centri abitati che possano attrarre ancora maggiori ammiratori eliminando lo squallore dell’asfalto, dell’ anticorodal o delle auto parcheggiate nei punti più impensabili,non comprendendo un'altra volta ancora le richieste di mercato. Perché nonostante i film con le immagini delle nostre terre incantino tutto il mondo, i pugliesi continuano sistematicamente a inquinare e spargere rifiuti dove possibile tranne che nei posti adatti, sono tra i più pigri riciclatori e addirittura preferiscono scaricare “pozzi neri” nelle falde acquifere le cui acque saranno utilizzate per innaffiare i loro stessi ortaggi...non solo non vi è comprensione delle richieste di mercato ma questa volta anche dei rischi: si preferisce risparmiare spiccioli oggi per non investire nel futuro dei loro figli che potrebbero vivere di turismo domani...un futuro prossimo nel quale, invece, dovranno sostenerli da malati e disoccupati!
Potrei continuare per ore  ma tra i “nonostante” vi sono alcuni, molto evidenti, che mi sono apparsi alla B.I.T. : nonostante si continui a promuovere i Valori della "bellezza", del "sogno", della "autenticità" della nostra regione si continua ad essere più carnefici che custodi; nonostante si utilizzino come attrattori positivi principali nella comunicazione mediatica, non si pretende dai propri politici leggi ed azioni per la loro tutela: si preferisce ospitare “onorevoli” per permettere la consueta passerella, concedendo di esprimersi su argomenti che troppo spesso non si conoscono.
Nonostante si parli esclusivamente di crisi economica, di tagli all’occupazione, di spending review, alla fine della fiera ciò che è avanzato (spesso tanto) verrà macerato…perché costa di più rispedire al mittente e riutilizzare... non conta se distruggiamo e inquiniamo per poi promuovere la natura e l’autenticità… Ma si, “Live Your Puglia Experience” pur avendo tecnici , politici e operatori turistici che con grande probabilità non conoscono il senso stesso dello slogan se non il suo significato letterale…

Sergio Carpinelli
A.T.C. SottoSopra


domenica 13 gennaio 2013

Curiosità dal "mondo giuridico" | a.t.c. SOTTOSOPRA

Curiosità dal "mondo giuridico" | a.t.c. SOTTOSOPRA

Quante volte avremmo desiderato usarne uno per zittire tante persone e le stupidità che spesso vengono dette? Quante volte ci siamo immedesimati in quel suono che desta da sempre una sensazione di potere e di giustizia? Quanti di noi ne conoscono davvero le origini?


 
La nostra socia e vicepresidente Tina Scio, avvocato e appassionata esperta in giurisprudenza scrive sul nostro sito
le motivazioni della nascita di questo rituale.
Visitate il nostro sito nella sezione notizie / curiosità o cliccate sul link in alto per appagare la vostra curiosità...


sabato 12 gennaio 2013

PIPISTRELLI: i signori della notte

La nostra esperta in biospeleologia Mariangela Achille (qui in foto durante una delle attività di ricerca)









scrive un interessante articolo sui mammiferi presenti nelle Grotte di Castellana e diffusi in tutta Italia ma anche in gran parte dell'Europa centrale e meridionale, in Africa nord-orientale e ad est in Asia Centrale, fino al Giappone. Sono così diffusi eppure sono in via di estinzione anche perchè si sa poco di loro...e spesso quel poco (e sbagliato) è frutto di pregiudizi o di leggende metropolitane.     




Visitate l'area specifica del nostro sito per saperne di più.
Prossimamente vi aggiorneremo con nuove notizie e curiosità dal mondo animale.

Mondo Animale Sito A.T.C. SottoSopra

mercoledì 9 gennaio 2013

Psicologia e Meteorologia: il "lampionismo"

Da questo articolo di LORENZO DI VICENZA postato sul sito meteolive una bellissima spiegazione di ciò che scatta in un nevofilo (neologismo utilizzato per indicare un appassionato - solo per usare un eufemismo - di neve) Credo che moltissimi di noi alle nostre latitudini (che poi è la stessa di altre località nelle quali spiccano inverni davvero rigidi) siano stati contagiati e, perchè no, sono ancora oggi ammalati di "lampionismo". Ricordo la mia prima volta: era marzo del 1987 e quello fu un evento storico per Castellana, probabilmente secondo solo al 1956... Ben 16 giorni ininterrotti di neve. Da quelle notti, quando mi alzavo per andare silenziosamente in bagno a "controllare" i lampioni di via Convento e verificare se vi fossero tempeste o solo se stesse fioccando, non sono più guarito ed ammetto che faccio parte di questa stramba categoria così brillantemente descritta nel seguente articolo...assolutamente da leggere! Sergio Carpinelli
Per capire meglio lo stato d’animo di un vero meteo appassionato freddofilo, in queste righe analizzeremo un aspetto unico che contraddistingue questa categoria di persone: il lampionismo (la cui persona è detta "lampionofilo"). Che il mondo di meteo appassionati sia per la stragrande maggioranza composto da amanti del freddo e dei fenomeni estremi è un dato di fatto. Spesso però alla gente non contagiata da questa passione sfuggono alcuni aspetti. In questo articolo analizzeremo una nota patologia che si manifesta con i suoi sintomi durante una nevicata o, in certi casi, durante una possibile nevicata: IL LAMPIONISMO. Innanzitutto diamone la definizione. Trattasi di lampionismo la meticolosa osservazione del lampione o dei lampioni stradali visibili dalla propria abitazione durante le ore di oscurità in caso di possibile nevicata o di manifesta precipitazione nevosa. Dobbiamo dire che il meteo appassionato è sempre informatissimo su questa possibilità e può capitare che inizi l’appostamento diverse ore prima del possibile evento: potrebbe infatti esserci un più rapido avvicinamento della perturbazione che potrebbe anticipare l'inizio delle precipitazioni e dunque per nessuna ragione al mondo ci si potrebbe perdere l’arrivo del primo fiocco. La stessa meticolosa osservazione viene effettuata anche in caso di pioggia allorquando si prevede l’arrivo di aria fredda in grado potenzialmente di tramutare le gocce di pioggia in neve. Queste sono le osservazioni più pericolose per le diottrie del freddofilo in quanto questi appostamenti potrebbero protrarsi inutilmente anche per ore con evidenti danni all’apparato visivo. Passiamo ora alla nevicata vera e propria. Può capitare che la precipitazione si protragga per tutta notte. Anche in questo caso si assistono a comportamenti piuttosto strani. Innanzitutto, persone che di solito si alzano durante la notte al massimo una volta o addirittura non sono abituati a farlo, le vedi clamorosamente “attive” con incursioni in bagno molto frequenti (chissà mai cosa avevano bevuto la sera!!) o altrettante visite in cucina o per bere un goccio o mangiare un grissino o equivalenti. E’ evidente che ogni alzata dal letto comporta una inevitabile osservazione del fedelissimo amico lampione. Sappiamo per certo anche di sistemi assolutamente ingegnosi messi in pratica per non dare troppo nell’occhio con queste alzate frequenti. Il più efficace si tratta di un complicato impianto di specchi che permette la diretta osservazione del lampione comodamente sdraiati nel proprio letto. Questo stratagemma indubbiamente consente una notevole riduzione delle incursioni notturne, ma in caso di nevicata forte la tentazione di alzarsi per vedere lo stato di accumulo del manto prende di tanto in tanto il sopravvento. Ma anche l’apparato uditivo del lampionista in questi casi è particolarmente sviluppato. Non c’è dubbio che si perda il passaggio dello spazzaneve con il caratteristico rumore del trattore abbinato allo sfregamento sull’asfalto della pala. L’argine di neve ai margini della carreggiata per un meteo appassionato rappresenta un patrimonio importantissimo per quando arriverà l’infausto momento dello scioglimento del manto bianco: più è alto e compatto e più durerà.
L’udito del meteo freddofilo è anche particolarmente allenato a distinguere il tipo di neve che sta cadendo. Come? Semplicemente dal rumore dei pneumatici delle autovetture che transitano sulla strada. E’ evidente che se sente il classico splic – sploc si tratterà di neve bagnata e la temperatura non sarà sotto lo zero. Quello che vorrebbe invece sentire è il rumore molto cupo e sordo tipico di fondo stradale innevato e indice inequivocabile di temperature sotto lo zero. In questi casi quando di autoveicoli ne ode sempre meno e non sente ancora arrivare lo spazzaneve inizia lo stato di euforia contenuta dettata dalla speranza che la neve sia talmente tanta che ormai si faccia fatica a circolare: a questo punto urge una immediata osservazione! Lo stato d’umore del lampionista potrebbe invece subire un pesante contraccolpo allorquando una prevista manifestazione nevosa dalla durata di tutta la notte si arresta prima del previsto. Pensieri del tipo “perché ha già smesso?” “Cosa è successo ?” “ Non è possibile: deve riprendere” ed altri ad essi assimilabili si accavallano nella tormentata mente che cerca immediatamente una eventuale soluzione. Ma il giusto premio di tutti questi sforzi è lei: la dama bianca. Ad orari assolutamente inusuali il freddofilo si alza, si veste rapidamente, ed esce con la pala in mano. La gioia di usare la pala ed entrare in contatto con il prezioso frutto di tanto penar non ha assolutamente eguali. Dove abita il lampionista lo si vede dall’orario della spalatura della neve e dalla straordinaria cura con la quale viene effettuata la pulitura in modo tale che anche un solo fiocco non vada disperso, ma accuratamente disposto e compattato in modo che potrà resistere il più a lungo possibile, magari nei punti più all'ombra. Ricordiamo che per un lampionista valgono molto di più 5 cm di neve davanti alla propria casa che 5 metri di neve sullo Stelvio: infatti la “sua” neve non ha valore, non ha prezzo e non si cambia con qualsiasi cosa esistente sulla faccia della terra. Ci tenevamo a svelare questi aspetti in modo tale che se vivete o avete contatti con una di queste persone, molti di questi comportamenti ora hanno una spiegazione. Siete però pregati di non intralciare questo tipo di attività in quanto il lampionista potrebbe diventare piuttosto suscettibile ed intrattabile. Sarebbe davvero un peccato in quanto normalmente durante il resto dell’anno trattasi di persone normali e tutto sommato buone e accondiscendenti.

lunedì 7 gennaio 2013

Neve in Puglia...quando? | a.t.c. SOTTOSOPRA

Neve in Puglia...quando? | a.t.c. SOTTOSOPRA

METEOROLOGIA: Conosciamo i venti e le condizioni ideali per vedere la "dama bianca" danzare sulle nostre Murge.
 
Da grande appassionato di meteorologia sono comunemente attratto dagli eventi nevosi in una regione come la Puglia nella quale i due mari hanno una influenza talmente invadente sul clima da renderli rari e davvero affascinanti.
Cliccate sul link in alto per accedere al sito nella sezione dedicata e per leggere l'articolo di Luca Angelini (di Meteolive) si parla di venti provenienti da est/nord-est.
Questi sono innescati da un innalzamento di una alta pressione (HP che è di casa nel nostro Mediterraneo) verso l'emisfero nord europeo con conseguente blocco delle correnti zonali (che fanno "soffiare" i venti con la classica disposizione da Ovest verso Est) e moti di retrogressione (praticamente i venti soffiano al contrario dello schema precedente) che spingono correnti gelide sulle nostre coste. La presenza o la formazione di un minimo barico (il cosiddetto "Taranto low" di cui parlerò in seguito) sul mar Ionio in coincidenza all'arrivo di correnti gelide scaturisce un evento storico (come ad esempio quello del 1956 ma anche il più recente marzo 1987, vissuto in prima persona); in assenza le possibilità di precipitazioni nevose sono legate ad instabilità atmosferica proveniente da aria artica continentale o ad effetto "stau" con precipitazioni scarse, non certamente da record.
Sergio Carpinelli

sabato 22 dicembre 2012

Il sottosuolo parte dal "sopra"

Cominciare questa avventura dopo anni di studio e di sana gavetta è motivo di orgoglio ma soprattutto di grande responsabilità.
Siamo A.T.C. SottoSopra, una associazione turistica e culturale nata dalla passione di 3 amici impegnati da molti anni nel turismo ambientale e didattico, e che intendono occuparsi della salvaguardia ambientale e della creazione ed organizzazione di una qualificata offerta culturale e turistica nel territorio di Castellana con particolare riferimento al turismo rurale, alle risorse ipogee ed alle meravigliose Grotte di Castellana. Un'offerta completa e qualificata potrà esserci solo stimolando e proponendo la creazione di una rete forte e continua con tutte le altre realtà associative locali che si occupano di cultura e di salvaguardia ambientale e con una promozione, comunicazione ed organizzazione continua degli eventi. La tutela dei patrimoni carsici parte dall'Alto, "alto" inteso come sopra ,come salvaguardia di tutte le aree epigee
che sono direttamente implicate nei fenomeni di speleogenesi e nella creazione lentissima delle ricchezze del sottosuolo, "alto" inteso come azioni di sensibilizzazione e di concertazione con gli Enti Pubblici e con tutti gli attori economici e sociali coinvolti nell'area interessata. www.atcsottosopra.it